Maria Trabucchi Clementi

Promotrice di opere sociali

1909-2005


Maria Trabucchi Clementi nasce a Verona nel 1909 e, donna colta, sostenuta da una profonda fede, dimostra fin da giovane attenzione e cura per il prossimo. Nel 1931 sposa Aurelio Clementi, dal quale avrà sei figli. Senza mai trascurare la famiglia, si occupa delle persone più vulnerabili, in obbedienza allo spirito dei Gruppi di Volontariato Vincenziano. Fonda nel 1945 il Centro Italiano Femminile a Verona. Tra le sue iniziative vi sono La Casa di Carità di via Prato Santo, che diventa centro di accoglienza per le persone bisognose, e Veronesi nel mondo, di cui è una delle figure fondatrici. Nel 1988 fa ristrutturare una casa dell’Ente Istituto Ragazzi Nostri a Quinzano e dal 1992 gestisce il servizio Casa per studenti extracomunitari. Muore nel 2005.

Stazione Verona Porta Nuova, 1945.

Il fumo si alza pigro e indifferente dalla locomotiva, eppure, tra gli scheletri dei tetti bombardati, risuonano cristalline le prime risate.

I binari si ripopolano, adesso, di volti scarni e increduli, che ripercorrono la via di casa, illuminati dal caloroso sole estivo.

I reduci sono tornati. La tavola è stata imbandita. Si offrono sorrisi, acqua, del pane.

Un gruppo di donne affabili ma risolute viene loro incontro, con un boccone di speranza e la promessa del ritorno. 

Maria Trabucchi Clementi è parte in qualità di presidente cittadina e regionale del Gruppo di Volontariato Vincenziano, che viene riconosciuto come diretto discendente delle Dame della Carità, fondate da San Vincenzo de’ Paoli nel 1607, sotto il nome originario di “sorelle della Carità”. L’organizzazione mantiene fino ad oggi gli stessi principi, che si basano sull’assistenza, tramite un incontro con i bisognosi nelle loro case o nei loro ambienti di vita. “Non si può passare in mezzo a tanto strazio e restare indifferente. Almeno, io non sono stata capace.” È seguendo lo spirito vincenziano delle sue parole che Maria Trabucchi Clementi apre nel 1948 la Casa della Carità, in Via Prato Santo, attiva anche oggi. Questa riunisce 12 centri del volontariato vincenziano, e si occupa di fornire pasti caldi e vestiario, ma offre inoltre aiuti economici alle famiglie indigenti, assistenza nel trovare casa e lavoro. Spinta dallo stesso temperamento, Maria Trabucchi Clementi fonda nello stesso anno la “Pazza Idea”, un centro in cui ospitare ragazze madri ritrovatesi senza casa, che resta attivo fino al 1968. Si occupa inoltre, come Margherita Pettenella, di assistere le donne che lavoravano nelle case chiuse prima della loro abolizione del 1958 con la Legge Merlin, fornendo loro degli alloggi e supporto nella cura dei figli e nella ricerca di nuove occupazioni.

Maria Piva Bottagisio, Maria Marchi, Zenari, Maria Trabucchi Clementi e Matilde Valerio
A guerra finita, nell’estate del 1945, un gruppo di amiche che include Maria Trabucchi Clementi, Marie Piva Bottagisio e Maria Adelaide Sartori Buffatti – soprannominate “le tre Marie” – organizza una postazione di accoglienza alla stazione ferroviaria di Verona dedicata ai reduci dei campi di prigionia di ritorno in treno. Nell’edificio parzialmente distrutto dai bombardamenti, i reduci possono trovare al tavolo di ristoro bibite, panini e indicazioni per raggiungere le loro famiglie. Questo gruppo si struttura in seguito attorno alla signora Emilia Benini Uberti, che diventa la prima presidentessa del Centro Italiano Femminile di Verona. Il Centro Italiano Femminile (Cif) è un’organizzazione che nasce ufficialmente nel marzo 1945, con l’intento di federare diverse organizzazioni femminili cattoliche sul territorio italiano. I principi fondatori si basano sulla partecipazione democratica e la solidarietà  per contribuire alla ricostruzione materiale, morale e spirituale del paese stremato dalla guerra. Su iniziativa delle tre Marie il Cif di Verona apre nell’estate del 1946 una colonia estiva per bambini a Cavalo in Valpolicella. Infatti, con molte famiglie in gravi difficoltà economiche e tanti bambini resi orfani dalla guerra, i campi estivi permettono ai più piccoli non solo di giocare spensieratamente e fare attività fisica, ma anche di ricevere pasti giornalieri assicurati. La colonia viene poi spostata a Bussolengo, dove diventa permanente e ospita fino al 1948 più di cento bambini orfani o provenienti da famiglie in situazione di grave disagio. Oltre all’assistenza all’infanzia, nel corso degli anni le attività del Cif spaziano dall’educazione delle donne come cittadine e come madri di famiglia, alla distribuzione di aiuti materiali per gli indigenti. Ancora oggi l’associazione è attiva a Verona con iniziative culturali, formative e di solidarietà.

Nel 1972 viene fondata a Verona l’associazione “Veronesi nel Mondo”. Tra i fondatori, tutti di provenienza cattolica, vi sono anche alcune donne già attive nell’associazionismo sociale e femminile, come Maria Trabucchi Clementi, e altre impegnate anche in politica.

L’Associazione, ancora oggi esistente, nasce in un contesto, quello degli anni ‘70, in cui le difficoltà economiche in Europa portano a una maggiore discriminazione verso gli immigrati, tra cui gli italiani all’estero. Si prefigge dunque di assistere i veronesi emigrati, creando delle connessioni non solo tra i concittadini trapiantati in altri paesi, ma anche tra i migranti e il loro paese d’origine. Sempre in questo contesto, i lavoratori stranieri sono i primi a soffrire della riduzione dei posti di lavoro, e molti sono costretti a rimpatriare. L’Associazione si occupa di facilitarne il reinserimento al loro ritorno, data la mancanza di supporti statali.

Nel 1974 iniziano le pubblicazioni del periodico “Veronesi nel Mondo”, che offre uno spaccato della continua evoluzione della realtà dell’emigrazione. La rivista pubblica corrispondenze, consigli pratici per gli italiani all’estero e di ritorno in patria, articoli sulla cultura veronese e dei paesi meta dell’emigrazione. Attraverso i racconti di vita degli emigrati veronesi è possibile rivivere tra le pagine la storia italiana ed europea.

 

Firma di Maria Trabucchi Clementi sull’Almanacco dell’Associazione Veronesi nel Mondo

Nel 2002 Maria Trabucchi Clementi riceve dalle mani della sindaca di Verona Michela Sironi la Medaglia della Città, un riconoscimento assegnato in quello stesso giorno anche al ristoratore Giorgio Gioco, al presidente della Protezione Civile di Verona Sergio Zecchinelli e al Presidente dell’Associazione Veneti nel mondo Rudy Marcolini, per benemerenza nell’ambito del volontariato e della cultura. Di Maria Trabucchi Clementi, che ha 93 anni al ricevimento della medaglia, viene riconosciuta l’opera di “paladina del volontariato” fin dal 1935: oltre alle sue attività della Casa di Carità e con il Cif, si occupa inoltre della ristrutturazione nel 1988 di una casa dell’Ente Istituto Ragazzi Nostri a Quinzano per i poveri senza fissa dimora e, dal 1992, gestisce il servizio Casa per studenti extracomunitari, in cui provvede al loro mantenimento, anche a proprio carico. Alla consegna del premio afferma con umiltà: «Ho sempre avuto una casa piena di ragazzi. E mi vergogno di aver avuto tante fortune quando mi trovo davanti ai poveri».

Maria Trabucchi Clementi (ultima a destra) ad un convegno del CIF

Le motivazioni dell’assegnazione della medaglia della Città di Verona

BIBLIOGRAFIA

ROCCA, Lorenzo, I Veronesi nel Mondo… un cammino lungo 25 anni, 1972-1997, Verona, Associazione Veronesi nel Mondo, maggio 1999.

LAMASTRA, Raffaella, (a cura di) Le origini veronesi del C.I.F. Le nostre fondatrici

Motivazioni Medaglia della città di Verona a Maria Trabucchi Clementi

Archivio famiglia Trabucchi Clementi